Nuovo via libera della Cassazione al rimborso dell’Irap ai professionisti

 

Sono sempre più specifiche e peculiari le casistiche esaminate dalla Corte di Cassazione in tema d’obbligo dei professionisti al pagamento dell’Irap.

Il caso esaminato riguarda un avvocato, presumibilmente un giovane all’inizio della propria carriera, che per lo svolgimento della professione si avvaleva, nel periodo oggetto della richiesta di rimborso, di una stanza, un computer ed altri strumenti di modico valore concessigli in comodato dal padre, all’interno del suo studio legale.

Secondo i Giudici della Suprema Corte, nel caso in specie, avendo il giovane avvocato un’attività propria, non legata e correlata a quella del padre, ed essendo privo di una propria struttura organizzativa, non è soggetto all’IRAP.

La pronuncia (sentenza 18973/2009 depositata il 31.08.2009) è un precedente molto importante per chi si trova in una situazione simile. Non si può non far presente, tuttavia, una qualche contraddittorietà della sentenza con precedenti casi analoghi, nei quali la Cassazione (in particolare la sentenza 19138/2008) ha espresso conclusioni opposte.

In passato il supremo organo giurisdizionale ha, infatti, affermato l’assoggettamento all’imposta del professionista che svolge la propria attività individuale priva di propria struttura organizzativa, ma all’interno di uno studio associato di cui anch’esso fa parte. In tal caso, si era sostenuto che il professionista deve dimostrare di non fruire dei servizi comuni dello studio, come farsi sostituire dai colleghi, utilizzare la segreteria, fruire dei servizi dei dipendenti, l'utilizzo degli spazi e dei servizi comuni. Si era detto che se non riesce a dimostrare tutto ciò il professionista deve ritenersi soggetto passivo di imposta.

Come mai le medesime valutazioni non sono state estese alla fattispecie ultima? Probabilmente, in questo caso ha prevalso la presumibile giovane età e la fase iniziale della carriera del ricorrente, anche se si deve supporre che lo stesso fruisse, al pari dell’avvocato associato, dei servizi dello studio del padre in cui svolgeva la propria novella attività legale.